DJ Fabo è morto, rispettando le regole di un paese non suo.
“Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo”. Lo scrive su Twitter il radicale Marco Cappato. In mattinata l’ultimo audio del dj, , cieco e tetraplegico dal 2014 dopo un grave incidente stradale, pubblicato su facebook: “Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato”. Fabo, al secolo Fabiano Antoniani,era da ieri in Svizzera per affrontare le procedure per accedere al suicidio assistito. Il dj ha dedicato parte del messaggio proprio a Cappato, promotore della campagna Eutanasia legale, che lo ha accompagnato in Svizzera: “Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore – ha detto Dj Fabo – Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco, grazie mille”.
In precedenza era intervenuta anche Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni, di cui Cappato è tesoriere. Tra le altre cose la Gallo, che è avvocato, ha spiegato che Cappato “rischia 12 anni di carcere”, perché si è “preso la responsabilità” di tale atto. Gallo ha quindi ricordato come molti malati siano “costretti ad emigrare per ottenere l’eutanasia e ciò è discriminatorio anche per i costi che ciò richiede, fino a 10mila euro”.
In un video-appello del mese scorso “Fabo per vivere #LiberiFinoAllaFine”, Antoniani, spiegava di “non essere depresso e di mantenere tutt’ora il senso dell’ironia”, ma di sentirsi umiliato dalle proprie condizioni: “Immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni”. Per questo aveva fatto più volte appello alla politica e istituzioni, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Negli ultimi due mesi il testo sul testamento biologico in discussione in Parlamento è stato rinviato tre volte.