Nessun ospedale sardo sarà chiuso
CAGLIARI, 10 DICEMBRE 2013 – “Non solo non saranno chiusi gli ospedali in Sardegna – afferma l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci – né piccoli né grandi, ma ricordo che la Giunta Cappellacci e l’assessorato della Sanità, solo nel 2013, hanno inaugurato nuovi reparti, avviato la riqualificazione e l’accreditamento di diverse strutture sanitarie in tutta l’Isola. Le affermazioni sulla chiusura sono profondamente inesatte e colpevolmente omissive della realtà, anche perché con la legge regionale 21/2012 sulla rete ospedaliera è stato messo nero su bianco che nessun presidio ospedaliero verrà dismesso”.
“Allarmi ingiustificati, considerato che nell’articolo de La Stampa pubblicato ieri intanto si parla di “rischio”, poi nella seconda frase è scritto chiaramente che un’eventuale chiusura dei 175 presidi in Italia è condizionata dal raggiungimento dell’accordo tra Regioni e Governo sul nuovo Patto per la salute. Senza contare che quella lista risale al provvedimento sulla spending review intentato a giugno 2012 dal Governo Monti e dal suo ministro Balduzzi: parliamo dunque di una notizia di un anno e mezzo fa rispolverata solo perché è in corso di discussione il nuovo Patto per la salute”.
“Anche perché – prosegue l’assessore – il pronunciamento del Consiglio regionale con l’approvazione della legge 21/2012 spiega chiaramente che la Regione ha l’ultima parola sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, tenuto conto dei dati demografici e socio-economici della Sardegna, delle caratteristiche delle infrastrutture e della rete viaria, e con il primario obiettivo di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. E al comma 4, è specificato che i criteri sulla riorganizzazione dei posti letto non si applicano agli ospedali di Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena. Sui posti letto chiarisco, a scanso di equivoci, che nessuno di questi sarà cancellato ma, eventualmente, “disattivato”, ossia messo in stand-by, quindi eventualmente utilizzabile se realmente necessario. Questo per evitare costi inutili e non più sostenibili, tenuto conto che nell’Isola esistono realtà che hanno un tasso di occupazione di appena il 17%, ovvero il posto letto è utilizzato solo 62 giorni all’anno”. (p.p.)