Sanità Sarda nel caos, ma Moirano promuove la riforma.
Esami, visite e operazioni che saltano all’improvviso, reparti spostati da un capo all’altro della città, medici e molti pazienti sul piede di guerra. La sanità sarda sembra non passarsela bene, fioccano le denunce legate a disservizi. Fulvio Moirano, direttore generale dell’Ats, non si sottrae alle domande e offre una “fotografia” della sanità sarda meno grave, rispetto a quanto sostengono camici bianchi e cittadini. “La sanità sarda ha problemi storici, bisogna anche puntare sull’aumento della qualità. Stiamo per sbloccare, entro il 31 dicembre prossimo, le assunzioni, con anche la possibilità di stabilizzare il personale”. Sulla riforma sanitaria regionale Moirano tira dritto: “Non è ancora operativa, è stata approvata da un mese. Prima c’è stato lo scorporo di alcuni ospedali all’interno di aziende ospedaliere. Piccole cose, non mi sembra che siano accadute cose straordinarie”, così Moirano.
Sulle tante lamentele che arrivano dalle corsie ospedaliere, il super manager della sanità sarda è netto: “Forse ci sono troppi lavoratori in determinati settori, come infermieri e oss, e meno anestesisti. Abbiamo fatto un’analisi del fabbisogno, per capire quali settori vanno alleggeriti e quali, invece, necessitano di un investimento. Si può comunque fare di più anche con l’attuale dotazione organica”, ammonisce Moirano. Anche perché, secondo l’uomo scelto da Pigliaru per far rifiorire la sanità in Sardegna, “è più facile ridurre i costi che migliorare la qualità, almeno temporalmente, ma progressivamente si possono aumentare entrambe. Anche una lunga marcia comincia con un piccolo passo”.
Ultima modifica: 15 dicembre 2017